Il MOdulo Sperimentale Elettromeccanico
è un progetto, avviato nel 2003, con lo scopo di proteggere la laguna e la
città di Venezia dalle acque alte. Il sistema è affidato al Consorzio Venezia Nuova, che opera per
conto del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti – Magistrato alle Acque di Venezia.
Un’opera apparentemente innovativa che consiste in una diga che emerge
in caso di necessità, mantenendo costante il livello del mare.
La giornata
di giovedì 4 giugno si apre però, con una notizia riguardante un’inchiesta
della procura di Venezia. Dopo lo scandalo dell’Expo, si aggiunge un’altra voce
alla fedina penale delle infrastrutture italiane. Trentacinque sono gli
arrestati, tra cui il sindaco di Venezia Giorgio
Orsoni, e cento sarebbero gli indagati. Le accuse riguardano un presunto
giro di tangenti per gli appalti.
Alessandro De Nicola, Presidente di
Adam Smith Society, commenta sottolineando che “Nei rapporti della Commissione Europea sull’Italia, compare sempre il
tema corruzione”. Aggiunge che “è un
problema che genera una sfiducia generalizzata nel modi di fare affari”. “Gli
italiani all’estero scontano un deficit naturale di credibilità. La soglia di
prudenza nei confronti degli italiani è più alta rispetto a quella degli altri
paesi”.
La
procura ha inoltre chiesto l’arresto Senatore forzista, ex Governatore veneto
ed ex Ministro per i Beni e le attività Culturali, Giancarlo Galan. Per procedere però è necessaria l’approvazione di
Palazzo Madama. Galan non è l’unico ex ministro indagato, infatti, spunta il
nome di Altero Matteoli, Ministro del Popolo Delle Libertà, dal 2008 al 2011,
delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Giovanni Toti, neo eletto al Parlamento
Europeo per FI interviene dicendo che “il
tema delle semplificazioni è un tema centrale, sono sereno su Forza Italia”. Stuzzicato
sui recenti scandali, risponde che “Dell’Utri
e Scajola non erano candidati,
non erano nel partito. Se non lo erano era per il loro comportamento un po’
pesante.”
Il
caso non riguarda solo la Destra. Il sindaco arrestato questa mattina, Giorgio
Orsoni, è, infatti, del Partito Democratico, come lo è il consigliere regionale
Giampiero Marchese.
Sandro Gozi: “Il nostro è un Governo che vuole cambiare”. “Questi scandali ci
rallentano”. “Sull’Expo c’è stato un intervento politico istituendo un
commissario” aggiunge. “Vedremo la risposta per il Mose, ma dobbiamo fare
presto a riformare il sistema amministrativo. Non possiamo permetterci un
sistema iper-complesso che rallenta il progresso e aiuta i corrotti”.
Sul
tema cambiamento strutturale interviene Bartolomeo
Sorge, teologo ed esperto di Dottrina Sociale della Chiesa: “È necessario un cambiamento strutturale,
certo, ma è ancora più necessario un cambiamento etico”. “Se il chirurgo non sa
usare il bisturi, non dobbiamo arrabbiarci col bisturi, ma con chi non lo sa
usare”.
Dopo
le vicende dell’Expo, quelle del Mose. Due opere enormi e sotto gli occhi di
tutti. Apparentemente. Se questi mega-appalti si rivelano come mega-truffe, si
può solo essere pessimisti pensando a quelli più piccoli assegnati ogni giorno.
Oltre ai costi di realizzazione di queste
opere, dobbiamo fare sempre i conti con il costo/rischio corruzione. La
criminalità organizzata s’inserisce ovunque ci sia liquidità, sconfiggerla
sembra impossibile. Eppure le facce sono sempre le stesse. Ci ritroviamo ad ascoltare un dibattito
televisivo, a vederci rimpiangere quella volta in cui non li arrestammo veramente.
Forse
ha ragione il teologo Sorge, il cambiamento è prima di tutto etico.
Gabriele Bortolotti
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