Giovani Europeisti

Giovani Europeisti

domenica 1 giugno 2014

“I francesi devono riprendere il controllo della situazione” afferma l’editorialista di Le Soir, quotidiano belga. “Non bisogna più lasciare Marine Le Pen percorrere allegramente le tappe che la separano dall’Eliseo, ridare ossigeno al paese perché nascano idee ambiziose”.
  
  Al di là dello spavento, non ci sono più parole abbastanza forti per descrivere lo spettacolo offerto questi ultimi giorni in Francia.
  
  Atto 1) Domenica 25, di sera, si credeva di aver toccato il fondo con il risultato storico di Front National. Un elettore su quattro che ha votato alle europee ha lasciato cadere nell’urna scheda per Marine Le Pen. Uno su quattro! Ma non era che l’inizio della tragedia.
  
  Atto 2) L’atto secondo si sarebbe presentato il giorno successivo con il discorso di François Hollande. Un presidente completamente demoralizzato parlava alla televisione, ma senza dir niente.
  
  Atto 3) È questo 27 maggio l’atto terzo, con la testa di Jean-François Copé che rotola sul tappeto dell’UMP, condannato e travolto dall’affare Bygmalion (che vedeva la società al centro di una truffa durante la campagna elettorale di Sarkozy nel 2012).
  
  A Sinistra come a Destra, il paese è devastato. Non c’è più né un capo né una linea. Fino a quando? Fino a cosa? Quello che sta succedendo non è più solo una crisi. È una rottura. Una rottura tra i francesi e la politica che avrebbe bisogni di ribaltare il tavolo. Di cambiare era. Stiamo andando, nei prossimi mesi, a perderci tra le varie congetture di una possibile vendetta Hollande-Sarkozy? Stiamo lasciando Marine Le Pen, unica leader incondizionata del suo partito, superare una ad una le tappe che la porterebbero al finale presidenziale?
  
  Se c’è ancora qualcosa che vogliamo sapere dall’attuale e dal ex Presidente, sono le loro intenzioni. François Hollande ha ancora un progetto che dura nel tempo e che gli impedisca di cadere definitivamente nel vortice della sua sconfitta? Se si, è ancora in grado di portarlo avanti? Altrimenti, dovrebbe veramente rimanere il leader della Sinistra? Nicolas Sarkozy, invece, deve continuare a mantenere questa suspense deleteria che impedisce alla Destra di avanzare?
  
  Non è solo di un congresso riformatore che i partiti al governo hanno bisogno. Sono piuttosto, e al più presto possibile, delle primarie che andranno ad aprire le finestre e liberare il paese dall’asfissia. A ideare nuovi progetti. A far sopravvivere ancora delle sane ambizioni e lasciare apparire dei nuovi modi di lottare contro l’estrema destra, visto che tutti i tentativi per combatterla sono falliti.


 Atto 4) È ancora da scrivere…
Gabriele Bortolotti

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