Giovani Europeisti

Giovani Europeisti

domenica 6 luglio 2014

STORIA: Cos’è la Sentenza Cassis de Dijon?


  Rewe-Zentral AG v Bundesmonopolverwaltung für Branntwein, conosciuta come Cassis de Dijon, è una sentenza espressa in primo grado il 20 febbraio 1979 dalla Corte di Giustizia della Comunità Europea, che sancisce la possibilità a ogni bene prodotto conformemente alle norme di un paese dell’Unione Europea di essere esportato e venduto negli altri paesi (principio noto come principio Cassis de Dijion).
   Il caso nacque da una limitazione imposta dalla Germania Ovest all’importazione di liquori da parte dell’azienda tedesca Rewe, che aveva richiesto il permesso per diversi liquori, tra cui il Cassis de Dijon. la Bundesmonopolverwaltung für Branntwein, ente federale amministrativo delle acquaviti in Germania, permise l’importazione ma vietò il commercio del liquore francese, perché aveva una gradazione alcolica inferiore al minimo consentito, il 32%.
La Rewe, in disaccordo con questo freno ingiustificabile, procedette per vie legali appellandosi ai principi di libertà di scambio all'interno della Comunita Europea. Il Tribunale di diritto finanziario dell'Assia fece inoltrare la pratica alla Corte di Giustizia Europea che sentenziò infine che quella limitazione imposta dallo stato non era giustificata da alcun interesse generale e la ditta vinse la causa contro l'amministrazione tedesca.
  Come avviene tutt’ora negli ordinamenti giuridici di Common Law, dove le sentenze sono vincolanti per i casi simili tra loro, la Sentenza Cassis de Dijion compì un grande passo verso il Mercato Comune Europeo, oggi punto fermo dell’Unione Europea.
  Da questa sentenza sono enunciabili i seguenti principi:Gli Stati, in mancanza di una regolamentazione comune o di un’armonizzazione, restano liberi di regolare, sul proprio territorio, tutto ciò che riguarda la commercializzazione, il consumo, l’etichettatura e la designazione dei prodotti;
  • Tale libertà non deve concretarsi, però, in misure suscettibili di frapporre ostacoli al commercio comunitario;
  • Una regolamentazione nazionale in materia costituisce un intralcio agli scambi comunitari quando non sia giustificata da esigenze imperative.


Un passo avanti verso l’abbattimento delle barriere e un accordo di mutuo riconoscimento degli ordinamenti degli Stati membri. Tutto questo grazie a un liquore francese e a una ditta tedesca.

  
Gabriele Bortolotti


(fonte: "Storia e politica dell'Unione europea" di G. Mammarella e P. Cacace - http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php?action=view&dizionario=11&id=207)

Nessun commento:

Posta un commento